martedì 1 settembre 2009

Trezzo, Wwf contro il megaforno

Trezzo, Wwf contro il megaforno
August 24, 2009 by juble

da Il Giorno 19/08/09
articolo di MONICA AUTUNNO

Dossier sui rischi del raddoppio del termovalorizzatore

— TREZZO SULL’ADDA —
RADDOPPIO del termovalorizzatore Falck a Trezzo, dal Wwf un no secco e senza condizioni: «Nuocerebbe senza ritorno alla salute dei cittadini e risponde a logiche industriali non condivisibili». Così nel faldone delle osservazioni presentate nei giorni scorsi in Regione e Provincia dal Wwf Le Foppe, che conquista la prima linea nell’opposizione al progetto di raddoppio in itinere da giugno. Non ci si ferma. Già in programma per settembre, organizzata dall’associazione, un’assemblea pubblica con medici ed esperti per meglio far luce sui potenziali danni sulla salute prodotti dalla convivenza ravvicinata con un impianto di questo tipo. Ma in vista anche una petizione, pronta a decollare a fine estate. Le osservazioni sono numerose e circostanziate, partono dalla condanna sul campo del ricorso all’incenerimento per risolvere il problema rifiuti e denunciano presunte gravi lacune nel primo piano di incidenza prodotto dalla società Prima del gruppo Falck a margine del progetto: «Manca uno studio epidemiologico serio sugli effetti prodotti da cinque anni pregressi di convivenza con il termovalorizzatore, sono del tutto ignorate le problematiche di impatto ambientale che il raddoppio dell’impianto produrrebbe sul sito protetto dell’Oasi delle Foppe».

Qualche stralcio dunque delle osservazioni, che sono state presentate poco prima della scadenza di legge e si aggiungono ad altre già prodotte dai Comuni della zona interessata: Trezzo certamente, ma anche Vaprio, Pozzo e Grezzago, i centri del quadrilatero territoriale limitrofo all’impianto esistente. «Gli inceneritori - attacca il Wwf - sono l’antitesi della raccolta differenziata; vivono di rifiuti, e inducono in maniera distorta a produrne. Questo progetto è una beffa per i Comuni consorziati del Cem Ambiente, che arrivano a una differenziazione del rifiuto che va dal 60 al 75%».

LARGO SPAZIO nel documento trovano riflessioni sulla zona scelta, già compromessa dalla presenza di autostrada, industrie impattanti (Ecozinder), discariche abusive, un impianto termoelettrico a Cassano d’Adda e un depuratore consortile. «Ciò che scandalizza - dice Fabio Cologni, responsabile del Wwf Le Foppe - è che fra gli argomenti affrontati dalla società nello studio di incidenza, l’inquinamento è quello che trova meno spazio e approfondimento. Una disinformazione aggravata dal fatto che la centralina di rilevamento attualmente in funzione misura il pm10, ma non le famigerate polveri supersottili i cui effetti devastanti sulla salute. Fa sorridere infine il fatto che si prenda in esame un’area di pochi chilometri nel raggio dell’impianto, attuale e futuro: come se polveri e diossine conoscessero confini o fossero pilotabili».

Nessun commento: